I GIOVANI TRA STORIA E FUTURO
- politicamenteit
- 8 feb 2022
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Noi giovani stiamo crescendo in un mondo, in cui la storia che è già stata compiuta ci viene raccontata. Non siamo altro che ascoltatori di campane diverse: c’è la campana dei forti, di coloro che hanno vinto e che ora, dopo anni, ancora governano; e poi c’è la campana dei vinti, di coloro che per anni hanno sgomitato per farsi ascoltare e ancora oggi faticano. La cosa più facile, per noi, sarebbe ascoltarle entrambe e decidere a chi dare ragione. Ma purtroppo non funziona così, perché la storia, si sa, viene scritta dai vincitori e i vinti sono messi a tacere.
Ne è l’esempio una ricorrenza che ci sarà proprio tra due giorni: il Giorno del Ricordo.
Sinceramente, quanti di voi sanno cosa si commemora il 10 febbraio? Quanti conoscono la storia delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata?
La risposta purtroppo è: pochi.
Questo perché per circa ben sessant’anni, la tragedia che ha colpito migliaia di italiani in Dalmazia, Istria e Fiume, è stata insabbiata da chi non voleva ammettere i propri errori. Perché quella strage è stata compiuta dai vincitori sui vinti e gli sbagli dei vincitori non vengono mai citati nella storia.
Per cui, giovani, vi invito a riflettere: preferite accettare passivamente una versione della storia, oppure volete conoscere la storia? Se è la seconda opzione che sceglierete, allora il mondo avrà ancora una speranza. Perché dei giovani che studiano e che conoscono il proprio passato e le proprie radici, saranno dei giovani che costruiranno un futuro migliore, senza commettere gli errori dei tempi andati, siano essi dei vinti o dei vincitori. Quindi coltiviamo le nostre coscienze, non lasciamo che vengano inseminate dagli altri. Siamo noi gli artefici del nostro destino e del mondo che verrà.
Articolo di Elisabetta Cecchitelli
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